Hai capito chi sei?

"Osho non ci guardava mai a caso: indicava sempre qualcosa, era uno specchio dell'essere e se involontariamente eravamo naturali e spontanei, egli ce lo faceva notare. Era come se ci dicesse “Hai capito chi sei?” oppure “Questo sei tu”. Era un dialogo silenzioso, momenti di incontro profondi che trascendevano lo spazio e il tempo.
In un'altra occasione ero seduto a poca distanza da lui. Quella sera la mia mente sembrava non volerne sapere di stare tranquilla. Cercavo di ascoltarlo, di entrare in sintonia con la sua energia, ma venivo continuamente sviato dal chiacchiericcio. Fino a quel momento non mi aveva degnato di uno sguardo.
Decisi di chiudere gli occhi e meditare in sua presenza; dedicarmi ad osservare i pensieri per me equivaleva a non poterlo guardare. Una volta dentro di me il flusso di pensieri divenne molto intenso. Si era trasformato in una fontana che dal basso fluiva verso l'alto e usciva dalla sommità della testa. Nel giro di pochi minuti ero completamente vuoto. Lo spazio interiore era libero e giunse una profonda tranquillità. Aprii gli occhi e notai che Osho mi stava guardando. Adesso vi era comunione. Il messaggio dei suoi occhi era molto chiaro: “Ora hai capito come fare”.
Tratto da "Il Maestro"
.

Commenti

Post popolari in questo blog

LA MORTE E LE TAPPE SUCCESSIVE DEL "VIAGGIO".

IL MONDO E' UNO SPECCHIO

sii un individuo